Dolce e addormentato, tra la tua storia e gli uliveti. Tra la collina e il mare, trala strada maestra che porta alla spiaggia. Tra il caldo secco, il vento d’autunno, i campi in fiore della primavera, il giallo delle ginestre ed il profumo dei lillà , mentre sulle sponde della Fiumara si adagia l’oleandro. Il vecchio torrente che come una madre accoglie i suoi canali. Gli arabeschi disegnati alla luna, la “palla” di fuoco che sorge dal Golfo di Taranto e poi si nasconde dietro i monti del Pollino. Immagina la case basse, i vicoli stretti, le strade fatte di pietra. Immagina il candore di un tempo, l’atmosfera magica di tanti anni fa. Immagina i colli cosparsi di grano, le vie “mulattiere” ed al calar del sole, il fuoco acceso del camino, le lampadine delle luci fioche, il contadino curvo che zappa la terra “arsa e collinosa”. Le donne attingere acqua dalla fontana. I muli e gli asini carichi dei frutti, raccolti con fatica, da braccia stanche arse dal sole dall’alba al tramonto. Immagina la grande piazza Mercato, con le sue pietruzze, il “Monumento” dei Caduti al suo centro, la fontanella accanto. Palazzo Ielpo che domina sul paese, il suo sguardo verso la costa Ionica. Palazzo Campolongo, Palazzo Rago, Palazzo Bruni, Palazzo Pitrelli, Palazzo Toscani com’erano un tempo. Il vino rosato a tavola, l’olio vergine nella minestra. Il pane cotto nel forno a legna, abbrustolito al focolare, inzuppato con il latte di capra al mattino. Immagina le tristezze del Venerdì Santo, le torci accese, i canti religiosi, le strade delle case illuminate, le luci smorte davanti la porta. Le donne scalze dietro la statua di Maria, intente a chiedere grazie. Immagina il sapore dell’olio dei frantoi nel mese di Dicembre, la “Ghiacciaia” la fabbrica dei mattoni, la raffineria dei noccioli di ulivo. I Portali delle case baronali, le maschere del “buonaugurio”, scolpite sui frontali di pietra con la maestria dei vecchi scalpellini. Immagina la “vecchia torre” costruita con calce e mattoni dell’unico castello del paese. Poi la nostra giovinezza. L’arrivo dell’acqua potabile in casa. Poi le partenze, l’America la Svizzera, la Germania. Restano i ricordi, mentre le mamme tristi, aspettano ritornare nei giorni di festa i figli lontani.
Domenico Truncellito